PRESIDIO DI PROTESTA VENERDÌ 22 LUGLIO – PALAZZO DELLA PREFETTURA TARANTO – All’alba del 19 Luglio 4 sindacalisti del SI-Cobas e 4 dell’USB di Piacenza sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e ad altre misure cautelari. Sono i compagni Aldo Milani, Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini, Bruno Scagnelli, Roberto Montanari, Abed Issa Mahmoud El Moursi, Elderdah Fisal e Riadh Zaghdane. La colpa dei compagni è stata l’impegno in prima linea nella lotta al fianco dei lavoratori e delle lavoratirici della logistica di Piacenza, contro lo sfruttamento, la totale mancanza di diritti, i salari da fame praticati da grandi multinazionali come FedEx, TNT e GLS, da aziende della grande distribuzione come LIdl o dalle finte cooperative che spesso si appoggiano alla criminalità organizzata.

E’ intollerabile per la Procura di Piacenza, che si muove a braccetto con l’apparato repressivo dello Stato, che ci siano organizzazioni sindacali non complici e non accomodanti di fronte all’attacco sferrato alle condizioni della classe lavoratrice e pratichino azioni di lotta come scioperi, picchetti, occupazioni che intralciano produzione e profitti dei padroni e che hanno consentito di ottenere miglioramenti per migliaia di lavoratori e lavoratrici. Addirittura la Procura di Piacenza definisce “estorsione” la lotta per ottenere condizioni migliorative rispetto ai contratti collettivi nazionali: questo la dice lunga sulla natura classista di questo governo e dei suoi apparati di repressione.

Ricordiamo alla Procura di Piacenza che il Consiglio di Stato, il 14 luglio scorso, ha revocato un foglio di via emesso dalla Questura di Piacenza contro un dirigente del SI-Cobas per aver partecipato ad uno sciopero ad un magazzino Amazon, sottolineando che la mera partecipazione ad un picchetto non connota di per sè, se non accompagnata da atti violenti, la pericolosità sociale di una persona e che l’uso di misure come il foglio di via e simili, in casi come questo, va a colpire la libertà sindacale e il diritto di sciopero! Da tempo lo Stato affina le sue armi per bloccare ogni tentativo di lotta da parte dei lavoratori e delle lavoratrici o anche le lotte contro le opere di devastazione ambientale come, ad esempio, TAV e TAP: la legge Minniti prima e quella Salvini poi hanno questa funzione, oltre che quella di colpire le/i migranti.

I padroni ormai ricorrono in maniera indisturbata a squadracce in stile fascista per colpire gli scioperi e i picchetti e anche all’omicidio, come quello del compagno Abdel El Salam, investito a morte nel 2016 da un “padroncino” mentre guidava uno sciopero alla GLS proprio di Piacenza, omicidio rimasto vergognosamente impunito. L’intento di quest’azione della magistratura e del governo è chiaro: intimidire la classe lavoratrice e i sindacati combattivi. Noi rispondiamo con fermezza: non abbiamo paura! La classe lavoratrice non indietreggia e lo dimostra lo sciopero generale di 24 ore proclamato nella logistica, lo dimostrano gli scioperi spontanei e i presidii organizzati in varie parti d’Italia.

La lotta continua, più dura di prima, per i diritti, contro padroni che si arricchiscono sempre di più sulla pelle di milioni di lavoratori e lavoratrici, contro il governo Draghi che regala loro miliardi e briciole per salari, pensioni e per la povera gente, contro la guerra e le spese militari. Invitiamo tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, tutti/e i/le cittadini/e, tutte le organizzazioni politiche, sociali e sindacali che hanno a cuore i diritti della classe lavoratrice, l’area di opposizione di sinistra in CGIL a scendere in piazza, perché l’attacco subito da USB e SI-Cobas è un attacco a tutti i lavoratori e ai diritti sindacali di tutti e tutte. Partecipiamo al presidio che si terrà venerdì prossimo, 22 luglio, alle ore 9:30, davanti alla Prefettura di Taranto!

Aldo, Mohamed, Carlo, Bruno, Roberto, Abed, Elderdah e Riadh liberi subito!

USB, Slai Cobas per il sindacato di classe, Camera del Lavoro Cobas-Bari, Confederazione Cobas-Taranto, Cobas-Brindisi, Casa del Popolo “Silvia Picci”-Lecce, Potere al Popolo-Lecce, Sinistra Anticapitalista-Taranto, Circolo Arci-Grottaglie, Ex Caserma Liberata, Brigate Poeti Rivoluzionari, Raggia Tarantina, Potere al Popolo-Taranto e provincia, Comitato Città Vecchia, FGC Taranto, Area “Riconquistiamo Tutto-Opposizione in CGIL – Taranto”

 

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