La dura realtà dei lavoratori che consegnano la posta nelle nostre case Circa un mese fa le lavoratrici e i lavoratori della NIAL MAIL, società tarantina che opera nel settore della consegna della posta e dei pacchi, hanno finalmente deciso di organizzarsi sindacalmente, rivolgendosi all’Unione Sindacale di Base per contrastare l’insopportabile condizione di lavoro imposta loro da anni.
La loro denuncia ha portato allo scoperto una realtà fatta di precarietà, ipersfruttamento e negazione dei diritti, fondata sul ricatto occupazionale e messa in atto dalla NIAL MAIL ricorrendo ad una gestione autoritaria e ai soliti trucchi per aggirare le norme a danno dei lavoratori. Contratti part-time per camuffare prestazioni a tempo pieno, contratti a termine rinnovati per anni attraverso la creazione di società satellite; nessuna rilevazione degli orari di lavoro, in modo che la giornata di lavoro finisca solo quando non ce la fai più; consegna della posta con i mezzi privati dei lavoratori; e naturalmente: mancata fruizione delle ferie annuali, niente buste paga, indennità contrattuali, scatti di anzianità.
Insomma, tutto l’armamentario di un’azienda che si muove da quasi 10 anni nel sottobosco della elusione delle norme e ha creduto, fino ad oggi, di tenere in scacco i lavoratori con una gestione autoritaria, fatta di quotidiane provocazioni e più o meno velate minacce ad opera dei suoi “fiduciari”. È paradossale inoltre che tutto ciò avvenga da parte di un’azienda che lavora per conto di innumerevoli e importanti committenti pubblici o a partecipazione pubblica, tra i quali POLIZIA LOCALE DI TARANTO, COMUNE DI TARANTO, TRIBUNALE DI TARANTO, ASL TARANTO, AMAT, IACP, ACQUEDOTTO PUGLIESE, ACI e, da ultimo, POSTE ITALIANE. Di fronte all’arroganza finora mostrata dalla NIAL MAIL, che durante l’ incontro sindacale tenuto con la nostra organizzazione ha di fatto respinto al mittente le rivendicazioni dei lavoratori, bollandole come infondate o fingendo di non esserne a conoscenza per prendere tempo in maniera pretestuosa, non esiteremo a rivolgerci alle amministrazioni e alle società committenti, perché si facciano garanti della doverosa responsabilità sociale del loro fornitore.
Allo stesso tempo, investiremo gli organi di vigilanza del compito di accertare la legittimità delle condotte tuttora messe in pratica da NIAL MAIL, per restituire e tutelare la dignità e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Francesco Marchese Coordinamento provinciale Usb Taranto