SYSTEM HOUSE – ANCORA INCERTO L’ESITO DELLA GARA D’APPALTO DI ENEL ENERGIA – LOTTARE PER L’INTERNALIZZAZIONE CONTRO LA PRECARIETÀ PERMANENTE

In seguito alla nostra richiesta di incontro, giovedì scorso (1 Settembre) SYSTEM HOUSE ci ha informato che l’iter di valutazione delle offerte è ancora in corso ad opera del committente Enel e che procederà a convocare le organizzazioni sindacali appena saranno disponibili aggiornamenti circa l’esito della gara di appalto.

A poco più di 30 giorni dalla scadenza dei tre anni di attività con Enel Energia, le lavoratrici e i lavoratori di System House di Taranto, Locri e Pistoia sono così ancora in attesa di scoprire se dovranno affrontare con il minimo preavviso possibile i rischi dell’ennesimo cambio di datore di lavoro.

È il sistema perverso degli appalti che produce precarietà e frustrazione per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori dei call center e di molti altri settori produttivi, condannati a difendere periodicamente salario e diritti dal ribasso del nuovo offerente. Una precarietà funzionale al profitto di committenti e outsourcer che le clausole sociali si guardano bene di eliminare, escludendo meccanismi automatici di assorbimento della forza lavoro a parità di condizioni economiche e normative.

È il sistema creato per garantire manodopera ai committenti senza assumersi la responsabilità sociale dei rapporti di lavoro, per tenere bassi i salari e le rivendicazioni mediante la trappola della precarietà, creando una profonda divisione fra lavoratori di serie A (quelli del committente) e di serie B (quelli in appalto) che, pur svolgendo lo stesso lavoro, hanno retribuzioni e diritti molto diversi.

È il sistema contro il quale dobbiamo organizzare un duratura lotta per l’internalizzazione dei servizi di customer care e dei lavoratori e delle lavoratrici che li hanno garantiti in questi lunghi anni, sulla scia di quanto sta avvenendo nel Contact Center dell’Inps e i suoi 3000 dipendenti.

Per la stabilità del lavoro, per il riconoscimento delle professionalità maturate, per gli avanzamenti di livello, per il consolidamento dei part- time più bassi (tutti involontari), per carichi di lavoro sopportabili, per una vera regolamentazione dello smart working, per la redistribuzione della ricchezza prodotta mediante un vero premio di risultato, per tutto quello che nella logica ribassista degli appalti non troverà mai spazio, al di là degli annunci bugiardi a cui ci hanno abituato i padroncini di questi anni.

USB Taranto 

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