Una delegazione di lavoratori del contact center INPS di Molfetta, rappresentati dall’Unione Sindacale di Base, ha incontrato nella giornata di ieri il Direttore regionale dell’Istituto previdenziale, Giulio Blandamura. Lo scopo dell’incontro è stato quello di illustrare e consegnare nelle sue mani un documento redatto collettivamente dalle lavoratrici e dai lavoratori delle sedi di Molfetta e Marcianise che fotografa la loro condizione lavorativa e mira ad alimentare il confronto e la ricerca di soluzioni, con particolare riguardo al tema delle sedi disagiate.
Il processo di internalizzazione in corso, che prevede l’assunzione da parte di INPS Servizi S.p.A. (società a capitale interamente pubblico) di 3014 unità lavorative (di cui quasi 1000 in Puglia) entro dicembre di quest’anno, è certamente un elemento positivo, in controtendenza rispetto alle esternalizzazioni e privatizzazioni del Ddl Concorrenza, che consegna una prospettiva di stabilizzazione a migliaia di lavoratrici e lavoratori, tanto più rilevante perché rivolta ad una platea lavorativa fatta principalmente di donne del centro sud, fuori dalla precarietà e dallo sfruttamento imposto dalle società appaltatrici, che premia la professionalità e le competenze acquisite in quasi vent’anni di servizio.
Non mancano tuttavia le contraddizioni, una fra tutte quella relativa alle sedi disagiate, su cui si sofferma il documento consegnato. L’internalizzazione del servizio prevede infatti una fase transitoria in cui le lavoratrici e i lavoratori continueranno a svolgere la loro prestazione nelle sedi attualmente in uso dalle società appaltatrici, comprese quelle di Molfetta e Marcianise che evidenziano le maggiori criticità, con l’aggravante di dover impiegare ingenti risorse pubbliche per corrispondere ai precedenti fornitori del servizio i canoni di locazione di immobili inadeguati e non sicuri. Si tratta infatti di sedi carenti sul piano strutturale e distanti anche 50 Km dalle città di provenienza dei lavoratori, non raggiungibili con il trasporto pubblico locale, con tutto ciò che questo implica in termini di rischio e di costi, a danno di lavoratrici e lavoratori tutt’oggi a tempo parziale (non per scelta, ma per obbligo) e con livelli reddituali estremamente bassi.
In questo quadro, la proposta delle lavoratrici e dei lavoratori è chiara e lungimirante: l’individuazione e l’acquisizione da parte di INPS Servizi S.p.A. di sedi idonee ad accogliere tutto il personale interessato dal processo di internalizzazione, sicure e rispondenti ad un principio di territorialità riguardo alla forza lavoro impiegata, con conseguenti vantaggi anche per le risorse pubbliche. In attesa che questo si realizzi, si punti al consolidamento dello smart working come modalità prevalente di svolgimento della prestazione lavorativa.
Il Direttore regionale dell’INPS, dott. Blandamura, nel dichiararsi disponibile a trasmettere le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori alle Direzioni centrali dell’Istituto competenti sul processo di internalizzazione, ha anche riferito l’attenzione già posta da INPS Servizi Spa sul tema delle sedi. Allo stato attuale sono al vaglio della società infatti almeno due ipotetiche soluzioni: la prima prevederebbe l’individuazione e l’acquisto di sedi territoriali non riconducibili ai precedenti fornitori del servizio e la seconda l’acquisto proprio delle sedi attualmente in uso da parte delle società appaltatrici anche al fine di semplificare i processi connessi alle dotazioni strutturali e infrastrutturali necessarie allo svolgimento dell’attività.
Un’ipotesi, quest’ultima, a nostro avviso da scongiurare nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del contact center INPS di Molfetta e Marcianise e dell’intera collettività, per le ragioni esposte nel documento redatto e finora rappresentate e contro la quale l’Unione Sindacale di Base è disponibile a mobilitarsi fin da subito con tutte le proprie forze.
PIERPAOLO CORALLO
USB CONFEDERAZIONE PUGLIA
FRANCESCO MARCHESE
USB Lavoro Privato