Sono circa due anni che segnaliamo la necessità di modificare il sistema di calcolo dell’integrazione salariale: la nostra proposta è quella di considerare il 10% sull’imponibile contributivo di ogni dipendente. Abbiamo fatto presente questa esigenza al Governo precedente, così come a quello attuale, ma nulla si è mosso con le prevedibili conseguenze negative, lo scorso anno a causa della riforma degli ammortizzatori sociali, quest’anno per l’adeguamento agli indici Istat.
L’attuale meccanismo di calcolo è frutto di un accordo del 2015 non siglato dalla nostra organizzazione sindacale; troppo tempo è trascorso, infatti oggi questo sistema non determina alcun beneficio per i lavoratori, anzi una decurtazione su quello che percepiscono mensilmente.
Inoltre i milioni messi a disposizione annualmente per coprire l’integrazione salariale, vengono utilizzati solo in minima parte: sono risorse che tornano indietro perché a destinazione vincolata. Richiamiamo ancora una volta l’attenzione di tutti i parlamentari di terra ionica affinché prendano a cuore la questione e assumano un impegno e ci sia un giusto riconoscimento per i lavoratori che soffrono da troppi anni per questa condizione.
E, sempre per la stessa platea di lavoratori, gli ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, sollecitiamo la Regione Puglia perché, come promesso, partano finalmente i corsi di formazione. Nel caso di assenza di risposte, in entrambi i casi, saremo costretti a mobilitarci per mettere in piedi azioni incisive in questa direzione.
Franco Rizzo Esecutivo Confederale Usb