SE QUESTO SI PUÒ CHIAMARE LAVORO
23 Dicembre 2022
Nella giornata del 20 Dicembre scorso si è consumata una violenta aggressione ai danni di un autista delle Ferrovie del Sud Est a Taranto: un utente dopo essersi rifiutato di scendere dal bus arrivato al capolinea, si è scagliato contro l’autista che ha riportato due costole rotte e significative tumefazioni con una prognosi di 25 giorni.
Quello delle aggressioni agli autisti è un fenomeno oramai comune su tutto il nostro territorio regionale e nazionale che dimostra la gravosità della mansione degli Autoferrotranvieri lasciati letteralmente soli, con scarse tutele ed il tutto per retribuzioni tabellari inferiori alle 10 Euro l’ora: una professione non più ambita come un tempo, colpita da una vera e propria emergenza lavorativa che sta rendendo difficoltosa la ricerca di personale disposto a lavorare a tali condizioni che a nostro avviso sono oramai inaccettabili.
E la totale inerzia delle istituzioni e delle aziende nei confronti dei Lavoratori è imbarazzante: il personale dovrebbe essere tutelato e non abbandonato al caso!
Invece si continua a proseguire sulla strada dell’indifferenza, riducendo risorse per i servizi e per il personale che con l’introduzione dell’agente unico e l’eliminazione dei bigliettai e controllori la cui presenza potrebbe rappresentare un deterrente, si sono ritrovati letteralmente soli ad affrontare situazioni sempre più critiche.
Chiediamo che istituzioni e parti datoriali pongano in essere soluzioni concrete che tutelino realmente i lavoratori ed in grado di comprendere le cause di tali eventi, anziché cercare di limitarne gli effetti, soprattutto quando diventa troppo tardi per agire.