Udienza questa mattina al Tribunale di Taranto, nell’ambito del procedimento promosso da 16 dei 40 autisti ex Amat, che hanno lavorato per circa due anni con contratto a tempo determinato, più volte prorogato fino al 31 gennaio scorso. Si tratta della platea dei lavoratori utilizzati durante l’emergenza sanitaria e che
ora, dopo essersi impegnati nel periodo più complicato e pericoloso, sono senza lavoro. Solo una parte dei 40 ha presentato ricorso attraverso l’ufficio legale dell’Unione Sindacale di Base rappresentato dall’ avvocato Mario Soggia.
L’udienza odierna era stata fissata per verificare la possibilità di una soluzione conciliativa della controversia, ma l’Amat spa non ha dato alcun segnale di voler risolvere bonariamente la questione.
La prossima udienza si terrà l’11 luglio 2023, quando il giudice pronuncerà la sentenza.
Franco Rizzo, Esecutivo Confederale Usb:“Moltissimi i punti di contatto tra questa vertenza e quella della Sanitaservice, in quanto in entrambi i casi i lavoratori non si sono tirati indietro in un momento di grave emergenza sanitaria, tanto da essere stati definiti “eroici” per il coraggio dimostrato anche mettendo a rischio la propria salute. Oggi, così come per i 47 ausiliari pulitori della Sanitaservice, anche per gli ex Amat, auspico una soluzione positiva della questione prima umana, poi giuridica e sindacale, con una valorizzazione della indubbia professionalità acquisita, disponendo la loro assunzione a tempo indeterminato. Intanto, certamente non rimarremo fermi e, a stretto giro, organizzeremo nuove iniziative e manifestazioni. Ci aspettiamo un decisivo intervento dell’amministrazione comunale di Taranto che, quale socio dell’Amat, deliberi l’assunzione senza limiti di tempo eliminando in questo contesto la piaga del precariato. La politica è chiamata ad operare per scongiurare sin dall’origine la produzione di ulteriori sacche di precariato”.
Al presidio tenuto questa mattina davanti al tribunale di Taranto, a sostegno dei lavoratori ex Amat, c’erano anche gli ex Sanitaservice, Ines Marino vittima di un licenziamento discriminatorio la vigilia di Natale, e i delegati dell’appalto ex Ilva.